Anno 38/Numero 4

Menopausa e alimentazione: aspetti psicologici e nutrizionali

Rivista : Anno 38/Numero 4
Autori/Authors : Bruni R.

Il dialogo tra saperi diversi, per esempio tra psicoanalisi e biologia, tra medicina e
antropologia può aprire scenari nuovi in cui inscrivere e comprendere meglio, in modo più
profondo, fenomeni complessi, come quello della menopausa. Parlando di menopausa non è
possibile infatti utilizzare un solo vertice di osservazione: così la considerazione dei fattori
biologici-ormonali, metabolici, neurologici- non può essere disgiunta dalle esperienze emozionali
e dai vissuti e dalle implicazioni antropologiche e culturali. Così si tratta di considerare
che le stesse modificazioni biologiche che avvengono in menopausa- da quelli ormonali a
quelli neurologici- assumono un significato nella misura in cui appartengono a quella dimensione
del Leib, del corpo vivo, della corporeità. La scienza alimentare, per la sua stessa natura
polisemica, può rivestire, nelle sue diverse declinazioni teoriche e operative, un ruolo centrale
nella “cura” dell’età critica. Iniziando dalla cura dell’alimentazione, si potrebbero attivare
una serie di risorse capaci di implementare la disponibilità della persona a prendersi
cura di sé, a responsabilizzarsi verso la propria salute e il proprio benessere.



Menopause is a peculiar and complex phase of the women’s lives requiring different methodological
approaches from biology and medicine to psychology and anthropology. This phase
is a result of biologic remodelling dominated by a disruption of sexual hormones leading to not
only profound metabolic and neurologic adjustments, but also to remarkable changes due to the
co-occurring social and psychological transformations. These changes may create considerable
stress for some women, affecting their identity, self-esteem, and social and family relationship. For
others, these might mark the beginning of more fulfilling relationships and new challenges for positive
psychological growth. Understanding the independent and interactive effects of the social,
psychological, and biological changes during the menopause is crucial for comprehending midlife
development and provides different instruments to improve the health. Nutrition must be included
in that exploration. In fact the lifestyle changes focused on improving dietary intake could be considered
the cornerstones in both prevention and treatment of metabolic syndrome and many others
critical aspects of midlife health.

Indici di qualità ed aspetti nutrizionali delle ciliegie

Rivista : Anno 38/Numero 4
Autori/Authors : Quaglia G.B.

La qualità della frutta attualmente viene valutata e regolamentata sulla base degli aspetti
merceologici che condizionano l’accettabilità al momento della commercializzazione e la soddisfazione
del consumatore. Il Regolamento Comunitario n. 214/2004 stabilisce le norme europee
per la qualità delle ciliegie (1). Numerose ricerche hanno inoltre studiato l’influenza delle cultivar,
delle condizioni agronomiche e di post-raccolta sulla qualità di questo prodotto (2). Sono stati invece
generalmente trascurati gli aspetti nutrizionali e salutistici che rivestono un ruolo fondamentale
per la salute del consumatore tanto da indurre i nutrizionisti a raccomandare un consumo giornaliero
di cinque porzioni di prodotti ortofrutticoli. Questa rassegna vuole fornire un quadro completo,
dall’aspetto merceologico a quello nutrizionale, delle ciliegie che, pur essendo un frutto di
origine antichissima, non trovano una adeguata collocazione nelle scelte del consumatore, maggiormente
orientato verso altri tipi di frutta, quali le mele, banane, arance, pere e pesche che insieme
rappresentano il 70% dei consumi delle famiglie.



Fruit quality is generally evaluated on the bases of product aspects that affect consumers’
acceptability and satisfaction. Commission Regulation (EC) no 214/2004 established the European
Quality Standards of cherries. Many studies have investigated the influence of cultivarrelated,
agronomic and posterharvest conditions on cherries quality. Instead, nutritional and healthrelated
aspects have been neglected in spite of current nutritional recommendations for fruit and
vegetables consumption of five portions a day. Despite of their ancient origin, cherries have not an
appropriate placement in consumers’ consumption, more oriented towards other fruits such as
apples, bananas, oranges, pears which together account for 70% of household consumption.This
report provides a comprehensive description of product and nutritional characteristics of cherries.

Effetto di una dieta a base di insilato di erba sulla qualità del latte di bufala

Rivista : Anno 38/Numero 4

Obiettivo di questo lavoro è di valutare l’effetto dell’utilizzo di insilato di erba sulla
produzione quanti-qualitativa del latte di bufala. La prova è stata effettuata presso un’azienda
commerciale della provincia di Salerno su 40 animali divisi in due gruppi omogenei per ordine di
parto, stadio di lattazione e produzione di latte. Al gruppo “insilato” (n=20) è stata somministrata
una razione basata su insilato di loietto italico, fieno e concentrato, mentre il gruppo “fieno” è stato
alimentato con una dieta a base di fieno e concentrato. La concentrazione energetica di entrambe le
razioni era di 0,92 Unità Foraggere Latte/kg s.s. ed il contenuto proteico di 15,5%/kg s.s. I controlli
della produzione di latte sono stati effettuati mensilmente allo scopo di valutare la produzione di
latte, acidità, contenuto di grasso, proteina, cellule somatiche e l’attitudine alla coagulazione. Per
l’analisi statistica è stato utilizzato un modello fattoriale. Il gruppo alimentato con l’insilato di erba
ha prodotto una maggiore quantità di latte nell’intero periodo della prova (5,7 vs. 5,1 kg; P≤0,01),
mentre non sono risultate differenze significative nel contenuto di grasso e proteina (7,78 vs.
7,53% and 4,33 vs. 4,35%, rispettivamente nel gruppo insilato e fieno). Anche il pH ed il numero
di cellule somatiche non sono risultate differenti nei due gruppi. Il latte proveniente dagli animali
alimentati con l’insilato di erba aveva un minor tempo di coagulazione (18,3 vs. 19,4 min; P≤0,01)
ed una più elevata consistenza del coagulo (45,2 vs. 39,6 mm e 49,9 vs. 45,2 mm; P≤0,01), perciò
mostrava una migliore attitudine alla coagulazione. Dai risultati di questo studio emerge che
l’introduzione di insilato di erba nella razione di bufale in lattazione migliora la produzione e
l’attitudine alla coagulazione del latte.



The aim of this trial is to evaluate the effect of a diet based on silage of Italian Ryegrass
on the yield and quality of buffalo milk. The trial was carried out in a commercial farm located in
South of Italy, on 40 animals divided in two groups homogeneous for parity, lactation stage and
milk yield. Silage group (n = 20) received a total mixed ration based on silage of Italian Ryegrass,
hay and concentrates, whereas hay group (n = 20) was fed by hay and concentrates. Both diets
contained 0.92 Milk Forage Units/kg d.m. and 15.5% crude protein/d.m. Milk recordings were
monthly carried out during morning milking in order to evaluate the milk yield, pH, fat, protein,
18 La Rivista di Scienza dell’Alimentazione, numero 4, ottobre-dicembre 2009, anno 38
somatic cell count and coagulating properties. Statistical analysis was performed using a factorial
model. A higher milk yield was observed in silage group respect to hay group in the total period of
the trial (5.7 vs. 5.1 kg; P ≤ 0.01), while no significant differences were recorded in fat and protein
content (7.78 vs. 7.53% and 4.33 vs. 4.35%, respectively in silage and hay group). Also pH and
somatic cell count were not different between the groups. The milk from silage group showed better
coagulating properties than those of the other group: the clotting time decreased (18.3 vs. 19.4
min; P≤0.01) and the curd firmness increased (45.2 vs. 39.6 mm e 49.9 vs. 45.2 mm; P ≤ 0,01).
From the results of this trial it comes out that the diet based on silage of Italian Ryegrass affects
positively the yield of buffalo milk and its coagulating properties.

LCA Alimentazione: stima del consumo energetico per la produzione, il trasporto e la preparazione del cibo in Italia

Rivista : Anno 38/Numero 4
Autori/Authors : Sanfilippo S. Ruggeri B.

Il presente studio si pone l’obiettivo di valutare l’impatto energetico del settore alimentare
rispetto ai consumi di energia primaria in Italia. È stato effettuato un lungo lavoro di ricerca
dei dati, primari e secondari, relativi alla fase di produzione degli alimenti in un’ottica from cradle
to gate. La metodologia utilizzata per una valutazione oggettiva dei carichi energetici e ambientali
è l’Analisi del Ciclo di Vita (LCA). I risultati proposti sono relativi non solo all’impatto energetico
(GER), ma anche ambientale: effetto serra, eutrofizzazione e consumi idrici sono i parametri su cui
si è deciso di lavorare. Sono quindi stati considerati tre menù giornalieri appartenenti alla dieta
mediterranea, tra loro differenti per l’apporto calorico: 1.700 kcal, 2.100 kcal e 2.600 kcal. La valutazione
dei consumi energetici complessivi dell’alimentazione è stata fatta tenendo conto delle
fasi di produzione, trasporto e preparazione dei cibi. I risultati ottenuti mostrano che il settore alimentazione
incide tra il 15% e il 18% sul consumo globale nazionale di energia primaria. È pertanto
importante riporre una maggiore attenzione a un settore i cui effetti ambientali sono spesso sottovalutati,
come quello alimentare. Si noti inoltre che il presente studio non tiene conto degli impatti
energetici delle fasi di conservazione e fine vita, cioè lo smaltimento dei rifiuti alimentari
lungo tutta la catena; dunque le percentuali individuate sono sicuramente sottostimate rispetto allo
stato reale.



The present study aims to evaluate the energy impact of the food sector on consumption
of primary energy in Italy. A deep research about data was made, both primary and secondary information
of the production phase of food from cradle to gate were used to perform the analysis.
The methodology used for an objective assessment of energy and environmental impacts is the Life
Cycle Assessment (LCA). The proposed results are not only related to energy impact (GER), but
also to environment impact: global worming, eutrophication and water consumptions are the parameters
on which it was decided to work. Three daily menus belonging to the Mediterranean diet
were then taken into consideration, differing each other in caloric intake: 1,700 kcal, 2,100 kcal
and 2,600 kcal. In order to assess the overall energy consumption of food, stages of production,
transportation and cooking foods were considered. The results show that the food sector affects
between 15% and 18% of the total national primary energy consumption: it is therefore important
2 La Rivista di Scienza dell’Alimentazione, numero 4, ottobre-dicembre 2009, anno 38
to pay more attention on a sector whose environmental effects are often underestimated, as food.
Also note that this study does not take into account the impacts due to the energy consumption
during the phases of conservation and end of life, so the percentages identified are certainly underestimated
as compared to the actual state.

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